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Giovanni STELLI è nato a Fiume il 10/02/1941.
Vice presidente della Società di Studi Fiumani, ha incarichi di docenza universitaria in materia pedagogica ed é direttore editoriale della rivista «Fiume. Rivista di studi adriatici».
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Nato in un piccolo comune del Midi francese, regione del Rodano-Alpi, da una famiglia contadina, a sei anni inizia a frequentare le scuole elementari del suo villaggio e a dodici anni passa al collegio di Bourg-Saint-Andéol. Di quel periodo dice: “Ma la scuola mi pesava; volevo lavorare […] la terra”.
A quattordici anni diviene agnostico, a quindici, nel 1918, perde la madre. Nel 1926 torna nel paese natale.
Attraverso la lettura di scrittori, sebbene dubbi, si converte al cattolici un cattolicesimo più personale.
Il 19 gennaio 2001, a Saint-Marcel-d’Ardèche, dove era nato, è scomparso, quasi centenario, lasciando tre figli e nipoti. Le opere fondamentali per comprendere Thibon sono Ritorno al reale e le Diagnosi.
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Pio da Pietrelcina, conosciuto anche semplicemente come Padre Pio, nome da religioso di Francesco Forgione (Pietrelcina, 25 maggio 1887 ? San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968), è stato un sacerdote italiano, dell’Ordine dei frati minori cappuccini (O.F.M.Cap.); la Chiesa cattolica lo venera come santo e ne celebra la memoria liturgica il 23 settembre, anniversario della morte.
È stato destinatario, ancora in vita, di una venerazione popolare di imponenti proporzioni, anche in seguito alla fama di taumaturgo attribuitagli dai devoti e al fatto di essere “vittima di espiazione” per l’Italia e il mondo intero.
Prima di essere beatificato (nel 1999) poi canonizzato (nel 2002) da S. Giovanni Paolo II, san Pio da Pietrelcina fu condannato, impedito o limitato nel suo apostolato dal Sant?Uffizio (nel 1923, nel 1931 e nel 1960).
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Autori: François Furet, Raoul Girardet, Jean De Viguerie, Roger Dupuy, Reynald Secher, Jean Meyer, Associazione Cattolica Trono e Altare, Massimo Viglione, Oscar Sanguinetti, Carlo Curci S.J., Marco Respinti, Francesco Pappalardo, Giulio Dante Guerra, Maurizio Ruggiero, Renato Cirelli, Francesco Barbesino, Paolo Martinucci, Antonino Teramo, Rafael Gambra, Elias De Tejada, Roberto Gavirati, Gianandrea De Antonellis, David Botti, Gabriele Fergola, Luca Pignataro, Giovanni Cantoni.
Jules Michelet ex altera pars.
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Luigi Carlo Borromeo (Graffignana, 26 ottobre 1893 ? Pesaro, 4 luglio 1975) è stato vescovo di Pesaro dal 1952 fino alla sua morte.
Fu un Vescovo ortodosso, piissimo e con le idee molto chiare sull’allora rappresentanza politica dei cattolici italiani.
Fu padre conciliare durante tutte le sessioni del Concilio Vaticano II.
La CEI lo ritiene membro del gruppo di Vescovi aderenti al Coetus Internationalis Patrum, ma la cosa non è né certa né provata.
Quel che è certo è che figura tra i 104 vescovi italiani firmatari, nel 1965, della petizione proposta dal Coetus Internationalis Patrum: in essa quei buoni Pastori chiedevano l’inserimento della condanna del comunismo all?interno dello schema sulla Chiesa nel mondo contemporaneo.
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Alberto Torresani (Bologna, 25 giugno 1940) è uno storico italiano.
Studi medi e liceali a Bologna, universitari a Catania, laurea in Lettere moderne con tesi sull?Athenaeum dei fratelli Schlegel, la rivista del primo romanticismo tedesco. Già professore di Storia e Filosofia nei licei e autore di libri di testo per le scuole superiori, è attualmente docente incaricato di Storia della Chiesa presso l?Istituto Superiore di Scienze Religiose all?Apollinare della Università Pontificia della Santa Croce di Roma. Collabora abitualmente con le riviste ?Studi Cattolici?, ?il Timone? e ?Nova Historica?.
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La guerra in Afghanistan del 1979-1989, talvolta indicata anche come guerra sovietico-afghana, fu un conflitto intercorso tra il 24 dicembre 1979 e il 15 febbraio 1989 nel territorio dell’Afghanistan. Vide contrapposte da un lato le forze armate terrestri e aeree dell’Unione Sovietica, e dall’altro vari raggruppamenti di guerriglieri afghani collettivamente noti come mujaheddin.
I combattenti mujaheddin, principalmente islamici, erano divisi in più schieramenti e partiti che mai nel corso del conflitto ebbero una guida unitaria. Ma tutti intrapresero una lunga campagna di guerriglia a danno delle forze sovietiche.
Dopo più di nove anni di guerra, che provocarono vaste distruzioni all’Afghanistan nonché ampie perdite di vite civili, l’intervento sovietico nel conflitto ebbe termine con una ritirata generale conclusa il 15 febbraio 1989.
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Jan Chryzostom Korec (2015), vescovo della Chiesa clandestina.
Nasce a Bosany, nella diocesi di Nitra il 22 gennaio 1924. Il 15 settembre 1939 entra nella Compagnia di Gesù. Dal 1944 al 1950 studia teologia e filosofia. Nel 1950, dopo l?abolizione degli ordini religiosi, viene rinchiuso in un campo di concentramento. Rilasciato per motivi di salute, lavora come operaio in un?industria chimica.
Il primo ottobre 1950 è ordinato sacerdote in segreto, e il 24 agosto 1951, a soli 27 anni, viene consacrato vescovo clandestinamente. Nella vita civile è manovale, bibliotecario, guardiano notturno. Nel 1955 i servizi segreti scoprono che è un membro della Chiesa clandestina e lo tengono sotto controllo. Nel 1960 viene condannato a 12 anni di carcere, la sentenza viene resa pubblica svelando che è un vescovo.
Viene liberato il 20 febbraio 1968 e successivamente riabilitato. Nel 1974 la sua riabilitazione è dichiarata nulla e deve scontare i quattro anni di carcere rimanenti. Rilasciato per motivi di salute, perde l’impiego di spazzino e per un certo periodo rimane disoccupato, poi lavora come scaricatore di barili in una fabbrica di prodotti chimici, dove rimane fino al 1984. Tra il 1975 e il 1979 è fermato e interrogato 15 volte.
Dal 6 febbraio 1990 al 28 giugno 2005 è arcivescovo di Nitra. Papa Giovanni Paolo II lo innalza alla dignità cardinalizia il 28 giugno 1991
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Salvatore Garofalo nacque a Torre del Greco (Napoli) il 17 aprile del 1911 da una umile famiglia di artigiani e fu battezzato il 23 aprile nella parrocchia di Santa Croce.
Fu chiamato a tutti i magisteri più prestigiosi della sua Napoli e le università teologiche romane lo ebbero come apprezzato docente. Fu chiamato presso l’Istituto Orientale di Roma e poi alla Pontificia Università Urbaniana dove insegnò Sacra Scrittura. Fu Rettore Magnifico della stessa Pontificia Università Urbaniana per ben due mandati, dal 1958 al 1971.
Nel 1947 iniziò la direzione dell’opera che più lo ha reso noto: La sacra Bibbia. Volgata latina e traduzione italiana dai testi originali illustrate con note critiche e commentate, serie di commentari ai libri dell’Antico e del Nuovo Testamento, pubblicata in vari volumi dall’editore Marietti di Torino, nella quale coinvolse i migliori studiosi italiani raggiungendo uno standard che è ancora oggi un importante punto di riferimento, e che è conosciuta come Bibbia Garofalo. Egli stesso curò Il libro dei Re nel 1951.
Negli ultimi anni si dedicò all’agiografia, scrivendo diverse vite di santi, tra le quali certamente preferì quella intitolata Un parroco sugli altari: il beato Vincenzo Romano (1963), un sacerdote nativo della sua Torre del Greco, di cui fu anche con successo Postulatore della causa di beatificazione.
Monsignor Garofalo morì nella sua casa romana, in famiglia, domenica 25 ottobre 1998, all’età di 87 anni.
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Gaspare del Bufalo, santo. Ecclesiastico (Roma 1786 – ivi 1837); canonico (fino al 1814) della basilica di S. Marco in Roma.
Per aver sempre rifiutato il giuramento al Bonaparte subì l’esilio e il carcere (1810–13) a Piacenza, Bologna, Imola e Lugo.
Come verso Napoleone, così combatté per tutta la vita gli errori del suo tempo, in particolare l’illuminismo massonico.
Tornato a Roma (1814) fondò l’Istituto del Preziosissimo Sangue (1815) e, con la venerabile Maria de Mattias, quello delle adoratrici del Preziosissimo Sangue. Predicò le missioni al popolo per tutta la vita, senza interruzione, persino ai briganti, fino a morirne.
Dopo molte incomprensioni dei Pontefici, fu canonizzato da Pio XII nel 1954. Festa, 21 ottobre.
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Sant?Ignazio «volendo inaugurare degnamente la sua nuova vita militare, vegliò tutta una notte in armi all?altare della Vergine; e poco dopo, ritiratosi nella grotta di Manresa, ammaestrato dalla stessa Madre di Dio nell?arte di combattere le battaglie del Signore, ricevette come dalle mani di Lei quel perfetto codice di leggi (perché così con tutta verità possiamo chiamarlo) di cui deve far uso ogni buon soldato di Gesù Cristo. Alludiamo agli Esercizi spirituali, dal cielo – secondo la tradizione – dati a sant?Ignazio; non quasi che si debbano disprezzare altri metodi di esercizi da altri usati; ma in quelli che si compiono secondo il metodo ignaziano, tutto il disegno è così sapientemente combinato, ogni parte è così strettamente connessa con l?altra, che ove non si resista alla grazia divina, rinnovano l?uomo, per così dire, radicalmente e lo rendono tutto sottomesso alla volontà divina».
(Pio XI, Lettera apostolica Meditantibus nobis, 3 dicembre 1922)
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Henri Ramière (Castres, 10 luglio 1821 ? Tolosa, 3 gennaio 1884) è stato un gesuita francese, propagatore della devozione al Sacro Cuore di Gesù e grande organizzatore dell?Apostolato della Preghiera, diffondendola in tutto il mondo.
Egli ne è stato anche il suo grande teologo: nessun altro ha sviluppato le basi dottrinali su cui si fonda questo movimento: la devozione al Cuore di Gesù e il suo Regno nella società e negli Stati.
Dello stesso autore potete scaricare su questo sito il volume “L’apostolato del Sacro Cuore di Gesù” ( [https:]] ) .
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Guido Vignelli è nato nel 1954 a Roma, dove vive.
Studioso di storia, scienza delle comunicazioni e dottrina sociale della Chiesa, si dedica a difendere i princìpi e le istituzioni della civiltà cristiana, seguendo la scuola del dott. Plinio Correa de Oliveira.
Formatosi in Alleanza Cattolica, nel 1982 fu socio fondatore del Centro Culturale Lepanto e nel 1987 dell?Associazione Famiglia Domani; dal 1993 al 2013 diresse il Progetto SOS Ragazzi contro lìideologia gender.
Scrive articoli e libri, collabora a fondazioni, riviste, radio e siti internet che possono ambire alla scuola contro-rivoluzionaria.
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La rinascita dell?abbazia di Solesmes per l?opera del SdD Dom Prosper Gueranger OSB è uno dei ?miracoli? più ignorati del XIX secolo.
L?azione svolta da questo centro dell?antica spiritualità benedettina non si limitò, come generalmente si pensa, al ripristino delle corrette forme liturgiche: si estese al campo della vita interiore, della teologia della storia, della rinascita dell?autentico spirito cattolico nel secolo del positivismo.
Il volume che oggi presentiamo ne è un esempio: una raccolta di documenti del Magistero Pontificio relativi a Maria Santissima. Da Benedetto XIV fino a Pio XII, il pontefice più mariano del XX secolo.
Nulla di più necessario e urgente che recuperare la fede della Chiesa, oggi che tutto viene messo in discussione quando non contrastato.
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Il grande protagonista della Riforma cattolica nel XVI secolo, nacque ad Azpeitia, un paese basco, nel 1491.
Era avviato alla vita del cavaliere, la conversione avvenne durante una convalescenza, quando si trovò a leggere dei libri cristiani.
All’abbazia benedettina di Monserrat fece una confessione generale, si spogliò degli abiti cavallereschi e fece voto di castità perpetua.
Nella cittadina di Manresa per più di un anno condusse vita di preghiera e di penitenza; fu qui che vivendo presso il fiume Cardoner decise di fondare una Compagnia di consacrati.
Da solo in una grotta ricevette dalla Vergine Maria una serie di meditazioni e di norme, che formarono i celebri Esercizi Spirituali.
Il 27 settembre 1540 papa Paolo III approvò la Compagnia di Gesù.
Il 31 luglio 1556 Ignazio di Loyola morì.
Fu proclamato santo il 12 marzo 1622 da papa Gregorio XV.
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Il cardinale Giacomo Biffi, è nato a Milano il 13 giugno 1928.
Ha pubblicato numerose opere di teologia, di catechesi e di meditazione.
Il 19 aprile 1984 è stato nominato arcivescovo di Bologna, sede che ha occupato fino al 16 dicembre 2003.
Da Giovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 25 maggio 1985, del titolo dei Ss. Giovanni Evangelista e Petronio.
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Prosper-Louis-Pascal Guéranger nacque nei pressi dell’ex abbazia benedettina di Solesmes, secolarizzata nel 1790 durante la Rivoluzione Francese.
Contro l’uso del clero gallicano, iniziò ad usare per i suoi offici il Messale Romano e divenne ispiratore del movimento francese di restaurazione liturgica portando a far scomparire il rito gallicano.
L’11 luglio 1833, acquistò il vecchio priorato di Solesmes e vi si trasferì con tre compagni, restaurando così l’ordine benedettino in Francia, da dove era scomparso dai tempi della Rivoluzione.
Tra i suoi scritti più importanti vanno ricordati Istituzioni liturgiche (1840-1851) ed Anno liturgico (1841-1866).
All’interno del suo progetto monastico e di ritorno alle forme liturgiche dell’antichità cristiana, dom Guèranger affronta con entusiasmo la restaurazione del canto gregoriano. Inizia così un certosino lavoro di copiatura dei più antichi manoscritti di canto gregoriano.
Da questo sito si può scaricare anche il suo formidabile “Per una teologia della storia”.
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psicologo ed educatore francese (Chamaret, Drôme, 1861-Marsiglia 1933). Gesuita, contribuì con vari scritti all?apologetica cristiana.
Le gouvernement de soi même. Essai de psychologie pratique è l?opera che lo rese famoso come psicologo.
?Educatore delle volontà?, Eymieu non lasciò tuttavia opere importanti di pedagogia.
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La Collina delle Croci fu visitata il 7 settembre 1993 da papa Giovanni Paolo II. Il crocefisso da lui donato è stato posto ai piedi della collina.
La Collina delle Croci (in lituano Kry?i? Kalnas) è un luogo di pellegrinaggio che si trova nei pressi della città lituana di ?iauliai. Si tratta di una piccola altura su cui si ergono oltre quattrocentomila croci, piantate per devozione dai pellegrini secondo una tradizione popolare che dura da alcuni secoli, ma che ha preso un enorme impulso nella seconda metà del XX secolo come simbolo dell’identità nazionale lituana.
Durante l’epoca sovietica, per tre volte le croci della collina furono completamente abbattute con le ruspe per disposizione del regime comunista, ma ogni volta ricomparivano sempre più numerose. Oggi si contano più di 400.000 croci di ogni dimensione, foggia e materiale, da piccole croci in plastica fabbricate in serie a croci artistiche monumentali.
Il cardinale Vincentas Sladkevi?ius l’ha definita il «cuore della Lituania aperto all’Altissimo».
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