Terza Domenica del Tempo Ordinario
I Lettura: Gio 3,1-5.10
II Lettura: 1 Cor 7,29-31
Vangelo: Mc 1,14-20
SCHEMA RIASSUNTIVO
Tema: Vocazione: chiamata all'amore
Obiettivo: Far sì che i fedeli scoprano che la vocazione all'apostolato laicale è una chiamata d'amore
1. Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini.
a) La chiamata di Cristo e imprevedibile:
I) Nel quotidiano.
II) Nella realtà della nostra vita abituale.
b) Diventeranno pescatori di uomini:
I) Cristo chiama i suoi a fare ciò che facevano prima (i pescatori), ma con una nuova sfumatura: la salvezza degli uomini.
II) La vocazione consegna all'uomo un orizzonte imprevisto di realizzazione personale.
Pescare uomini per la salvezza eterna dà una profonda gioia spirituale.
Gli stessi uomini "pescati" sono grati, già in questa vita, per il generoso sforzo di chi li ha aiutati ad avvicinarsi a Dio.
c) In ogni caso, questo testo manifesta l'interesse di Dio nell'avvicinarsi alle sue creature ed è una preparazione al grande miracolo dell'Incarnazione del Verbo divino.
2. Subito, lasciate le reti, lo seguirono.
a) La chiamata di Cristo esige una risposta:
I) se è affermativa: riempie di gioia il cuore di chi si mette a seguire il Maestro.
II) se è negativa: procura tristezza, come accadde al giovane ricco che non volle vendere tutto quel che possedeva.
b) Lasciare subito ogni cosa:
I) gli apostoli sono un esempio di come dare una risposta: subito! Essi lasciarono le reti e tutto quel che esse rappresentavano nella loro vita.
b) Seguire Cristo.
I) Questo è il fine della vocazione: seguire Cristo fin dove egli voglia portarci.
II) Seguire Cristo è quel che dà maggior felicità, perché chi segue Dio realizza se stesso.
LA CATECHESI E IL MAGISTERO
Le differenze stesse che il Signore ha voluto stabilire fra le membra del suo Corpo sono in funzione della sua unità e della sua missione. Infatti "c'è nella Chiesa diversità di ministeri, ma unità di missione. Gli Apostoli e i loro successori hanno avuto da Cristo l'ufficio di insegnare, santificare, reggere in suo nome e con la sua autorità. Ma i laici, resi partecipi dell'ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, nella missione di tutto il Popolo di Dio assolvono compiti propri nella Chiesa e nel mondo" [Conc. Ecum. Vat. II, Apostolicam actuositatem, 2]. Infine dai ministri sacri e dai laici "provengono fedeli i quali, con la professione dei consigli evangelici. . . sono consacrati in modo speciale a Dio e danno incremento alla missione salvifica della Chiesa" [Codice di Diritto Canonico, 207, 2] (CCC 83).
I PADRI
«Il tempo è compiuto», è un'espressione, questa, che concorda perfettamente con la frase dell'Apostolo: "Ma quando venne la pienezza dei tempi Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sottoposti alla legge" (Gal 4,4-5).
Il tempo dunque è compiuto, pentitevi. Da quanto tempo si ripete questa esortazione, e voglia il cielo che una buona volta venga ascoltata! Poiché il tempo è compiuto e «il regno di Dio è vicino, pentitevi e credete al vangelo»: cioè rinunziate alle opere morte e credete nel Dio vivente.
A che giova credere senza le opere buone? Non è il merito delle opere buone che ci ha condotto alla fede; ma la fede comincia affinché le opere buone la seguano. (Beda il Venerabile, In Evang. Marc, 1, 1, 14-15).
Essi dunque lasciarono il loro padre nella barca. Ascolta, monaco, imita gli apostoli: ascolta la voce del Salvatore, e trascura la voce carnale del padre.
Segui il vero Padre dell'anima e dello spirito, e abbandona il padre del corpo. Gli apostoli abbandonano il padre, abbandonano la barca, in un momento abbandonano ogni loro ricchezza: essi, cioè, abbandonano il mondo e le infinite ricchezze del mondo.
Ripeto, abbandonarono tutto quanto avevano: Dio non tiene conto della grandezza delle ricchezze abbandonate, ma dell'animo di colui che le abbandona.
Coloro che hanno abbandonato poco perché poco avevano, sono considerati come se avessero abbandonato moltissimo (Girolamo, Comment. in Marc, 1).