Con l’obiettivo di avvicinare a Roma la chiesa copta, Agatangelo e Cassiano, due cappuccini francesi, studiarono la lingua del luogo e instaurarono buoni rapporti col patriarca Matteo III. Giunti sull’altopiano eritreo furono imprigionati e condotti a Gondar dove un luterano li coprì di calunnie di fronte al Re (Negus) Basilides. Furono condannati quindi all’impiccagione. Mancando le corde i due frati offrirono allo scopo i loro cingoli e così furono giustiziati. Poi i loro corpi vennero lapidati e coperti da un cumulo di pietre. Un autorevole personaggio abissino, di fronte a tanto coraggio, si fece cattolico. La causa di beatificazione di Agatangelo e Cassiano ebbe esito positivo grazie all’impegno del Cardinale Guglielmo Massaia (1809-1889), missionario in Etiopia. I due missionari francesi furono quindi beatificati da S. Pio X il 1° gennaio 1905.