Magistero Pontificio ed Episcopale

"Come di questa cultura, di questa cultura europea - che attraverso i progressi intellettuali, culturali, scientifici si é staccata, anzi programmaticamente staccata dal cristianesimo, dalla fede -, come con questa cultura, fare una nuova inculturazione per realizzare una vera nuova evangelizzazione? 
[...] siamo tutti responsabili di questa nuova evangelizzazione, non soltanto gli ecclesiastici
[...] tutti siamo impegnati o almeno chiamati ad essere impegnati nel processo della nuova evangelizzazione che vuol dire nuova inculturazione, che certo sarà diversa da quella mediovale, per esempio in quanto gli elementi sono diversi e forse sarà più difficile. 
Ma quanto più difficile, tanto maggiore sarà la sfida (...) Voi dovete realizzare questa nuova evangelizzazione che vuole dire nuova inculturazione dell'Europa".
(GIOVANNI PAOLO II, Con gli universitari di Bologna in Piazza Maggiore, 7/6/88).

Catechismo della Chiesa Cattolica

Brani scelti - miscellanea in argomento
 

Giovanni Paolo II

  1. Lettera Apostolica Iuvenum patris (nel centenario della morte di san Giovanni Bosco), del 31 gennaio 1988 L'educazione - (i rischi dell'educazione d'oggi), estratto.
  2. Costituzione Apostolica Sapientia christiana, circa le Università e le facoltà ecclesiastiche, del 15 aprile 1979
  3. Costituzione Apostolica Ex corde ecclesiae sulle Università Cattoliche, del 15 agosto 1990
  4. Allocuzione agli studenti e ai rappresentanti del mondo accademico dell'Università San Tommaso d'Aquino di Manila (Filippine), del 13 gennaio 1995
  5. Allocuzione all'Università di Bologna, del 7 giugno 1988 - L'educazione nella Cristianità - Storia, natura e missione dell'Universita'; l'esempio delle università medievali.
  6. Allocuzione a scuole cattoliche di New Orleans, del 12 settembre 1987, L'esempio delle Università americane - Storia e funzionamento delle libere Universita' degli U.S.A.
  7. Discorso all'associazione genitori delle Scuole Cattoliche, del 28 febbraio 1987 - La scuola cattolica - Doveri dei genitori nella scelta della scuola.
  8. Omelia della Messa per gli Universitari, del 14 dicembre 1989 - L'insegnante - La vocazione all'insegnamento e le caratteristiche dell'educatore.
  9. Esortazione Apostolica Catechesi tradendae, del 16 ottobre 1979 - la trasmissione della fede, l'influsso sulla cultura e le modalità educative.


 

Concilio Vaticano II


 

Gravissimum Educationis dichiarazione del Concilio Vaticano II sull'educazione cristiana
 

Pio XI


 

Enciclica Divini illius Magistri Lettera enciclica di Pio XI, il documento più organico sul tema di tutto il Magistero della Chiesa (testo integrale)
 

Sacre Congregazioni Romane


 

La presenza della Chiesa nell'Università
Documento della Sacra Congregazione per l'Educazione Cattolica, del Pontificio Consiglio per i Laici e del Pontificio Consiglio per la Cultura

Il laico cattolico testimone della fede nella scuola
Documento della Sacra Congregazione per l'Educazione Cattolica, del 15 ottobre 1982

La scuola cattolica
Documento della Sacra Congregazione per l'Educazione Cattolica, del 19 marzo 1977

La scuola cattolica alle soglie del Terzo Millennio
Documento della Sacra Congregazione per l'Educazione Cattolica, del 27 aprile 1998
 

Magistero episcopale


 

Scuola libera: problema laico di tutti
Di Mons. Alessandro Maggiolini, vescovo di Como (articolo tratto da Cultura oggi, Anno XVI - n. 2 aprile-giugno 1998)

"L'educare non compete allo Stato"
Discorso del 1997 dell'arcivescovo di Ferrara - Comacchio Mons. Carlo Caffarra

"L'educare dal punto di vista cattolico"
Conferenza di Mons. Kurt Krenn, vescovo ausiliare di Vienna, del 26 settembre 1988
 
 
 
 
  Sulle comunicazioni sociali

"Una simile educazione esige oggi che i giovani siano forniti di una coscienza critica che sappia percepire i valori autentici e smascherare le egemonie ideologiche che, servendosi dei mezzi di comunicazione sociale, catturano l'opinione pubblica e plagiano le menti
(GIOVANNI PAOLO II, Lett. Ap. Iuvenum patris, nel centenario della morte di san Giovanni Bosco, 31/1/88)

Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Istruzione Pastorale Aetatis Novae, sulle Comunicazioni Sociali nel 20° Anniversario della Communio et Progressio, del 22 febbraio 1992 ("Una rivoluzione nella comunicazione")

Messaggi di Giovanni Paolo II per le Giornate delle comunicazioni sociali
XXIV - 24 gennaio 1990: "Nella nuova cultura del computer la Chiesa può più rapidamente informare il mondo del suo "credo" e spiegare le ragioni della sua posizione su ogni problema od evento";
XXV - 24 gennaio 1991: "Se i media servano poi ad arricchire o ad impoverire la natura dell'uomo, questo dipende dalla visione morale e dalla responsabilità etica di coloro che sono coinvolti nel processo di comunicazione e di coloro che sono destinatari del messaggio dei media";
XXVI - 24 gennaio 1992: "Nell'adempimento della sua missione la Chiesa ha bisogno di poter contare su un più vasto ed efficace uso dei mezzi della comunicazione sociale";
XXVII - 24 gennaio 1993: "La famiglia in particolare, cellula fondamentale della società, è influenzata profondamente dall'atmosfera creata dai media nella quale vive";
XXVIII - 24 gennaio 1994: "La televisione può anche danneggiare la vita familiare: diffondendo valori e modelli di comportamento falsati e degradanti, mandando in onda pornografia e immagini di brutale violenza; inculcando il relativismo morale e lo scetticismo religioso; diffondendo resoconti distorti o informazioni manipolate sui fatti ed i problemi di attualità; trasmettendo pubblicità profittatrice, affidata ai più bassi istinti; esaltando false visioni della vita che ostacolano l'attuazione del reciproco rispetto, della giustizia e della pace";
XXX - 24 gennaio 1996: "Con tristezza, spesso, assistiamo allo sfruttamento delle donne nei mass media invece che alla loro esaltazione";
XXXI - 24 gennaio 1997: "Non è facile mostrarsi ottimisti sull'influenza positiva dei mass media quando questi paiono piuttosto ignorare il ruolo vitale della religione nella vita della gente, o quando le credenze religiose vengono da essi sistematicamente trattate in forma negativa e indisponente".
 
Sulla cultura
"La cultura di un popolo secondo le parole del documento di Puebla de los Angeles é "il modo particolare con cui, in un popolo, gli uomini coltivano i rapporti con la natura, tra di loro e con Dio (cfr. GS, 53b), in modo da poter giungere a 'un livello di vita veramente e pienamente umano' (cfr. GS, 53a) " (Puebla, 386). 
La cultura é, pertanto, "lo stile comune di vita" (cfr. GS, 53c) che caratterizza un popolo e che coinvolge la totalità della sua vita: "il complesso dei valori che lo animano e dei disvalori che lo debilitano... Le forme attraverso le quali quei valori o disvalori si esprimono, e si configurano, cioé i costumi, la lingua, le istituzioni e strutture di convivenza sociale" (Puebla, 387). In una parola la cultura é la vita di un popolo". (...) 
"La cultura é una realtà inserita nel divenire storico e sociale (cfr. GS, 53c). La società la riceve, la modifica creativamente e la trasmette instancabilmente, attraverso il processo della tradizione generazionale (cfr. Puebla, 392)".
(GIOVANNI PAOLO II, Nell'Università di Santiago de Chile, 3/4/87, nn. 2 e 5)

Indirizzi di Giovanni Paolo II al Pontifico Consiglio per la Cultura
18 gennaio 1983: "La storia sarà severa con la nostra epoca, nella misura in cui essa soffoca, corrompe e assoggetta brutalmente le culture in tante paesi del mondo";
16 gennaio 1984: "Più che mai, in effetti, l'uomo è gravemente minacciato dall'anti-cultura, che si rivela, tra l'altro, nella crescente violenza, nelle lotte mortali, nello sfruttamento di istinti e interessi egoistici";
15 gennaio 1985: "la preoccupazione di evangelizzare le culture non è nuova per la Chiesa, ma essa presenta oggi dei problemi che hanno un carattere di novità in un mondo caratterizzato dal pluralismo, dall'urto delle ideologie e da profondi mutamenti di mentalità";
13 gennaio 1986: "Il mondo è entrato in un'era di sconvolgimenti profondi, dovuti alla vastità stupefacente delle creazioni dell'uomo le cui produzioni rischiano di distruggere se egli non le integra in una visione etica e spirituale";
17 gennaio 1987: "Resta immensa e drammatica la distanza tra la Buona Novella di Cristo e intere porzioni dell'umanità. Numerosi ambienti culturali restano chiusi, ermetici od ostili al Vangelo. Interi paesi sono sottomessi a politiche culturali che cercano di escludere o di limitare gravemente l'azione della Chiesa";
15 gennaio 1988: "la sfida per tutti i battezzati è di testimoniare la loro fede con intelligenza e coraggio, in modo da portare la salvezza e la speranza nelle culture del nostro tempo";
13 gennaio 1989: "L'azione salvifica della Chiesa sulle culture si compie anzitutto attraverso le persone, le famiglie e gli educatori";
12 gennaio 1990: "Le grandi ideologie hanno mostrato il loro fallimento dinanzi alla dura prova degli avvenimenti. Sistemi che si autoproclamavano scientifici di rinnovamento sociale, oppure di redenzione dell'uomo da sé, miti della realizzazione dell'uomo attraverso la rivoluzione, si sono rivelati, agli occhi di tutti, per quel che erano: tragiche utopie che hanno provocato un regresso senza precedenti nella storia tormentata dell'umanità";
10 gennaio 1992: "Coloro che hanno sacrificato all'utopia comunista la loro famiglia, le loro energie e la loro dignità prendono coscienza di essere stati trascinati in una menzogna che ha ferito molto profondamente la natura umana. Gli altri ritrovano una libertà cui non sono stati preparati e il cui uso resta ipotetico, poiché vivono in condizioni politiche, sociali ed economiche precarie e conoscono una situazione culturale confusa, con il sanguinoso risveglio degli antagonismi nazionalistici";
18 marzo 1994: "la maggior parte dei paesi di tradizione cristiana sperimentano una grave frattura tra il Vangelo e vasti settori della cultura".
 
 

"Un ulteriore settore in cui é essenziale l'impegno dei cristiani riguarda tutto l'arco dei temi educativi e della comunicazione sociale: é qui infatti che si gioca in larga parte il presente e il futuro del rapporto tra Vangelo e cultura"
(GIOVANNI PAOLO II, Discorso di Loreto, Cristianità, Piacenza 1985, p. 19-20)