"Ignorare che l’uomo ha una natura ferita, incline al male, é causa di gravi errori nel campo dell’educazione, della politica, dell’azione sociale (Centesimus annus, 25) e dei costumi" (n. 401)

"I genitori sono i primi e principali educatori dei loro figli (Gravissimum educationis, 3)" (n. 1653).

"La coscienza deve essere educata e il giudizio morale illuminato. Una coscienza ben formata é retta e veritiera. Essa formula i suoi giudizi seguendo la ragione, in conformità al vero bene voluto dalla sapienza del Creatore. L’educazione della coscienza é indispensabile per esseri umani esposti a influenze negative e tentati dal peccato a preferire il loro proprio giudizio e a rifiutare gli insegnamenti certi" (n. 1783)

"L’educazione della coscienza é un compito di tutta la vita. Fin dai primi anni dischiude al bambino la conoscenza e la pratica della legge interiore, riconosciuta dalla coscienza morale. Un’educazione prudente insegna la virtù; preserva o guarisce dalla paura, dall’egoismo e dall’orgoglio, dai risentimenti della colpevolezza e dai moti di compiacenza, che nascono dalla debolezza e dagli sbagli umani. L’educazione della coscienza garantisce la libertà e genera la pace del cuore" (n. 1784).

"La partecipazione [alla promozione del bene comune] si realizza innanzi tutto con il farsi carico dei settori dei quali l’uomo si assume la responsabilità personale: attraverso la premura con cui si dedica all’educazione della propria famiglia, mediante la coscienza con cui attende al proprio lavoro, egli partecipa al bene altrui e della società (Centesimus annus, 43)" (n. 1914).

"La famiglia deve essere aiutata e difesa con appropriate misure sociali. Là dove le famiglie non sono in grado di adempiere alle loro funzioni, gli altri corpi sociali hanno il dovere di aiutarle e di sostenere l’istituto familiare. In base al principio di sussidiarietà, le comunità più grandi si guarderanno dall’usurpare le sue prerogative o di inserirsi nella sua vita" (n. 2209)

"La comunità politica ha il dovere di onorare la famiglia, di assisterla, e di assicurarle in particolare: - la libertà di costituirsi, di procreare figli e di educarli secondo le proprie convinzioni morali e religiose (...) - la libertà di professare la propria fede, di trasmetterla, di educare in essa i figli, avvalendosi dei mezzi e delle istituzioni necessarie (...)" (n. 2211).

"La fecondità dell’amore coniugale non si riduce alla sola procreazione dei figli, ma deve estendersi alla loro educazione morale e alla loro formazione spirituale. La funzione educativa dei genitori "é tanto importante che, se manca, può a stento essere supplita" (Gravissimum educationis, 3). Il diritto e il dovere all’educazione sono, per i genitori, primari e inalienabili (Familiaris consortio, 36)" (n. 2221)

"I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei loro figli (...) Il focolare domestico é un luogo particolarmente adatto per educare alla virtù. Questa educazione richiede che si impari l’abnegazione, un retto modo di giudicare, la padronanza di sé, condizioni di ogni vera libertà. I genitori insegneranno ai figli a subordinare "le dimensioni materiali e istintive a quelle interiori e spirituali" (Centesimus annus, 36)..." (n. 2223).

Il focolare domestico costituisce l'ambito naturale per l'iniziazione dell'essere umano alla solidarietà e alle responsabilità comunitarie. I genitori insegneranno ai figli a guardarsi dai compromessi e dagli sbandamenti che minacciano le società umane" (n. 2224)

"Dalla grazia del sacramento del Matrimonio, i genitori hanno ricevuto la responsabilità e il privilegio di evangelizzare i loro figli. Li inizieranno, fin dai primi anni di vita, ai misteri della fede dei quali essi, per i figli, "i primi annunziatori" (Lumen gentium, 11). Li faranno partecipare alla vita della Chiesa fin dalla più tenera età. I modi di vivere in famiglia possono sviluppare le disposizioni affettive che, per l’intera esistenza, costituiscono autentiche condizioni preliminari e sostegni di una fede viva" (n. 2225).

"L' educazione alla fede da parte dei genitori deve incominciare fin dalla più tenera età dei figli. Essa si realizza già allorché i membri della famiglia si aiutano a crescere nella fede attraverso la testimonianza di una vita cristiana vissuta in conformità al Vangelo. La catechesi familiare precede, accompagna e arricchisce le altre forme d'insegnamento della fede. I genitori hanno la missione di insegnare ai figli a pregare e a scoprire la loro vocazione di figli di Dio [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11]. La parrocchia è la comunità eucaristica e il cuore della vita liturgica delle famiglie cristiane; è un luogo privilegiato della catechesi dei figli e dei genitori" (n. 2226).

"Primi responsabili dell’educazione dei figli, i genitori hanno il diritto di scegliere per loro una scuola rispondente alle proprie convinzioni. E’, questo, un diritto fondamentale. I genitori, nei limiti del possibile, hanno il dovere di scegliere le scuole che li possano aiutare nel migliore dei modi nel loro compito di educatori cristiani (Gravissimum educationis, 3). I pubblici poteri hanno il dovere di garantire tale diritto dei genitori e di assicurare le condizioni concrete per poterlo esercitare" (n. 2229)

"La cosidetta permessività dei costumi si basa su una erronea concezione della libertà umana. La libertà per costruirsi, ha bisogno di lasciarsi educare preliminarmente dalla legge morale. E’ necessario chiedere ai responsabili della educazione di impartire alla gioventù un insegnamento rispettoso della verità, delle qualità del cuore e della dignità morale e spirituale dell’uomo" (n. 2526).