A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua Santissima Sposa.
Deh! per quel sacro vincolo di carità che ti strinse all?Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l?amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, guarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia, l?eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amantissimo, la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità: e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché sul tuo esempio, e mercé il tuo soccorso, possiamo vivere virtuosamente, piamente morire, e conseguire l?eterna beatitudine in cielo. Così sia.
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]]>Pubblicazioni
La guerra decisiva, Arti Grafiche Ubezzi & Dones, Milano, 1935.
Giovanna d’Arco, Fratelli Treves Editori, Milano, 1937.
La Jugoslavia e gli Jugoslavi, Fratelli Treves Editori, Milano, 1938.
Ho aggredito la Grecia, Rizzoli Editore, Milano, 1947.
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]]>Il suo nome cominciò a essere conosciuto per il Saggio teoretico di diritto naturale appoggiato sul fatto (Palermo 1841-1843, in 5 volumi; rifatto nell?edizione definitiva di Roma, 1855, in 2 volumi): libro che offre un intero e saldamente congegnato sistema di filosofia sociale, dove le trattazioni particolari della società, del potere, del diritto hanno per presupposto la trattazione generale dell?operare umano, che si rifià alla sua volta da Dio e dalla creazione. L?autore, non estraneo all?influenza della restaurazione filosofica di V. Cousin e della scuola controrivoluzionaria del De Bonald, di J. De Maistre, di C. L. Haller, produce ammodernate le dottrine più ortodosse della filosofia scolastica. E ai ricordi della cristianità medievale si riporta, quando si eleva alla visione di una società etnarchica, organizzazione internazionale degli stati che protegga la loro indipendenza, limiti le guerre e sviluppi la cooperazione comune in tutto ciò che attiene al bene universale.
Dopo la tempesta del 1848-49, che rivelò l?inconciliabilità della Rivoluzione nella Penisola con le posizioni della retta ragione della S. Sede, egli si diede a combattere il liberalismo, le sue premesse, anche remote, i suoi postulati, le sue applicazioni, i suoi istituti politici, e a sostenere in tutti i campi del pensiero e della prassi la tradizione cattolica e l?autorità e i diritti della Chiesa. In tale arringo esercitò una immensa influenza nel mondo cattolico, molto forte anche in quello clericale, trattando di diritto pubblico, di economia politica, di filosofia. L?Esame critico degli ordini rappresentativi nella società moderna (Roma 1854, volumi 2), l?altra delle due sue opere fondamentali, nacque dagli articoli con i quali egli bolla gli ordini rappresentativi per il loro spirito informatore da lui ricondotto al protestantesimo e all?individualismo razionalistico. I suoi articoli di filosofia rappresentano la condanna del pensiero moderno dall?Umanesimo in poi e il ritorno al tomismo, alla cui restaurazione nelle scuole ecclesiastiche il T. contribuì molto.
(da Enc. Treccani online, con correzioni)
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]]>TRECCANI ONLINE – [https:]
Gesuita (Nimega 1521 – Friburgo, Svizzera, 1597). Vissuto in pieno clima di rivolta protestante e Riforma cattolica, prese parte attiva al Concilio di Trento. Si distinse per la profondità della sua cultura teologica, per la sua operosità e per lo spirito invitto. Come scrittore non badò solamente alle opere di erudizione, ma anche e soprattutto a quelle catechetiche, adattando l’insegnamento alle capacità dei piccoli e dei grandi. Gli fu conferito l’appellativo di secondo apostolo della Germania.
VITA. Magister artium a Colonia (1540), entrò tre anni dopo, primo dei Tedeschi, nella Compagnia di Gesù, e, compiuti a Colonia stessa gli studi teologici, fu ordinato sacerdote (1546); nel 1547 era al Concilio di Trento procuratore del cardinale O. Truchsess. S. Ignazio lo chiamò allora a Roma, quindi lo mandò a Messina come maestro di retorica e predicatore (1548), poi in Germania, a Ingolstadt (1549), che divenne, per sua opera, una roccaforte della Riforma cattolica. Di lì egli estese la sua iniziativa riformatrice non solo in tutta la Baviera, ma anche in Boemia e in Austria; fondò collegi dell’ordine, intervenne autorevolmente nelle diete di Augusta (1555 e 1566) e di Ratisbona (1556-57). Nominato provinciale dell’ordine nella Germania superiore, nel 1565 è ancora a Roma, poi, come nunzio apostolico, emana in Germania i decreti tridentini. Beatificato nel 1864, fu proclamato santo e dottore della Chiesa nel 1925. Festa, 21 dicembre.
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]]>Dopo aver compiuto gli studi ginnasiali presso il Seminario di Bertinoro e quelli universitari in filosofia presso il Seminario regionale di Bologna, si laurea in teologia ed In utroque iure presso l’Ateneo del Pontificio Seminario Romano in Laterano. Ricevuta solennemente l’ordinazione sacerdotale nel 1934, dal 1938 al 1955 ha insegnato, a vario titolo, presso l’Ateneo di Propaganda Fide e, dal 1945, come ordinario di teologia sacramentaria, pure presso la Pontificia Università Lateranense, con una cattedra appositamente creata per lui.
Dal 1955 al 1962, fu decano della facoltà teologica dell’Urbaniana e, fino al 1957, ha ricoperto la stessa carica anche presso la Lateranense, di quest’ultima divenendone rettore, dal 1957 al 1969. Si può dire che egli sia stato, effettivamente, il primo Magnifico Rettore dell’Università Lateranense, dato che, il 17 maggio del 1959, Giovanni XXIII elevò a Università Pontificia quello che, fino ad allora, era stato solo un Ateneo Pontificio.
Piolanti è stato per molti anni consultore della Curia Romana, presso numerose congregazioni, partecipando, tra l’altro, alla preparazione sia del I Sinodo Romano (24-31 gennaio 1960) che, come perito ufficiale, del Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-65). Dal 1969 al 2001, è stato poi vicepresidente della Pontificia Accademia di San Tommaso. Al contempo, quale canonico della Basilica di San Pietro, è stato altresì postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione di Pio IX, dal 1972 fino alle soglie della morte, e, in quanto tale, risollevò un processo che sembrava oramai arenato da anni, conducendolo, dunque, a termine, con la proclamazione di Pio IX a Beato, il 3 settembre del 2000.
Piolanti, oltreché essere stato un attivo organizzatore e promotore all’interno delle varie istituzioni ecclesiastiche, è stato soprattutto uno dei maggiori esponenti della cosiddetta ?cuola Romana? di teologia del ‘900 (dei molti nomi, ricordiamo solo alcuni, fra cui Salvatore Garofalo, Pietro Parente, Salvatore Talamo). Profondo conoscitore di tutta la teologia, valente tomista, egli è stato uno dei maggiori ricercatori e studiosi internazionali di teologia dei sacramenti, in particolare dell’Eucaristia, su cui ha scritto numerose, importanti monografie.
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]]>Figlio di Giuseppe Olgiati e Teresa Ferrario, si formò presso Seminari milanesi e, il 13 giugno 1908, venne ordinato sacerdote dal cardinal Andrea Carlo Ferrari. Dopo una pausa di alcuni anni in seguito ad una malattia, collaborò con padre Agostino Gemelli e Ludovico Necchi alla Rivista di filosofia neo-scolastica e fondò con loro il periodico Vita e Pensiero.
Fu insignito da Pio XI del titolo di Cameriere Segreto e da Pio XII di Protonotario Apostolico.
Inoltre fu, assieme ad Agostino Gemelli, uno dei fondatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Presso tale ateneo insegnò nelle facoltà di Lettere, di Magistero e di Giurisprudenza.
Dal 1922 fu condirettore della Rivista del Clero Italiano insieme ad Agostino Gemelli.
Fu autore di innumerevoli scritti relativi alla religione e all’istruzione. I suoi allievi più illustri furono Virgilio Melchiorre e Giovanni Reale.
Il libro Le lettere di Berlicche, scritto da C.S.Lewis, oltre ad essere dedicato a J.R.R. Tolkien, è dedicato anche a Mons. Olgiati.
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