Figlio di Giuseppe Olgiati e Teresa Ferrario, si formò presso Seminari milanesi e, il 13 giugno 1908, venne ordinato sacerdote dal cardinal Andrea Carlo Ferrari. Dopo una pausa di alcuni anni in seguito ad una malattia, collaborò con padre Agostino Gemelli e Ludovico Necchi alla Rivista di filosofia neo-scolastica e fondò con loro il periodico Vita e Pensiero.
Fu insignito da Pio XI del titolo di Cameriere Segreto e da Pio XII di Protonotario Apostolico.
Inoltre fu, assieme ad Agostino Gemelli, uno dei fondatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Presso tale ateneo insegnò nelle facoltà di Lettere, di Magistero e di Giurisprudenza.
Dal 1922 fu condirettore della Rivista del Clero Italiano insieme ad Agostino Gemelli.
Fu autore di innumerevoli scritti relativi alla religione e all’istruzione. I suoi allievi più illustri furono Virgilio Melchiorre e Giovanni Reale.
Il libro Le lettere di Berlicche, scritto da C.S.Lewis, oltre ad essere dedicato a J.R.R. Tolkien, è dedicato anche a Mons. Olgiati.
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]]>Questa la preghiera al Sangue di Gesù di S. Gaspare del Bufalo:
O sangue prezioso del mio Signore, che io ti benedica in eterno.
O amore del mio Signore divenuto piagato!
Quanto siamo lontani dalla conformità alla tua vita.
O sangue di Gesù Cristo, balsamo delle nostre anime, sorgente di misericordia, fa? che la mia lingua, imporporata di sangue nella quotidiana celebrazione della Messa, ti benedica adesso e sempre.
O Signore, chi non ti amerà?
Chi non arderà di affetto verso di te?
Le tue piaghe, il tuo sangue, le spine, la croce, il divin sangue in particolare, versato fino all?ultima stilla, con quale voce eloquente grida al mio povero cuore!
Poiché tu agonizzasti e moristi per me per salvarmi, io darò, se occorre, anche la vita, perché giunga al possesso beato del cielo.
O Gesù, sei stato fatto per noi redenzione.
Dal tuo costato aperto, arca di salvezza, fornace di carità, uscì sangue ed acqua, segno dei sacramenti e della tenerezza del tuo amore, o Cristo, che ci hai amati e lavati nel tuo sangue!
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]]>Reverendi e cari fratelli in Cristo, siete stati molto presenti nelle mie preghiere fin dall?inizio del cosiddetto cammino sinodale. Dopo la conclusione della quinta Assemblea sinodale, l?11 marzo scorso a Francoforte sul Meno, ho pregato soprattutto per voi, affinché restiate fedeli alla Tradizione apostolica, alle verità di fede e di morale che Cristo ci ha trasmesso nella Chiesa e che noi, come sacerdoti, abbiamo il compito di custodire e promuovere.
Mai come oggi i fedeli hanno bisogno di sacerdoti che annuncino loro la verità, che portino loro Cristo, soprattutto nei Sacramenti, e che li guidino e governino sulla via di Cristo.
Posso solo immaginare la vostra profonda tristezza per le posizioni assunte dall?Assemblea, compresa la grande maggioranza dei Vescovi, che sono direttamente opposte a ciò che la Chiesa ha sempre e ovunque insegnato e praticato.
Condivido la vostra tristezza e vivo la tentazione dello scoraggiamento, che senza dubbio sperimentate anche voi. In momenti come questi, che i sacerdoti hanno sperimentato in altri momenti della storia della Chiesa, dobbiamo ricordare la promessa che Nostro Signore, che non mente mai ed è sempre fedele alle sue promesse, ci ha fatto quando, alla sua Ascensione, ha messo nelle nostre mani la missione apostolica: ?? ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo? (Mt 28, 20).
Prendendo a cuore, ancora una volta, la missione e la promessa di Nostro Signore, dobbiamo continuare a lottare, dobbiamo essere suoi fedeli ?compagni di lavoro nella verità? (3 Gv 8).
In tempi come questi, quando anche i vescovi tradiscono la tradizione apostolica, i vescovi fedeli, i sacerdoti, le persone consacrate e i fedeli laici dovranno necessariamente soffrire molto proprio a causa della loro fedeltà.
Mentre iniziamo la Settimana Santa, la settimana della Passione e Morte di Nostro Signore, e anticipiamo la Pasqua, il tempo della Sua Risurrezione e Ascensione, prendiamo a cuore le Sue parole a coloro che sarebbero stati Suoi discepoli: ?Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua? (Mt 16, 24).
In questi giorni più santi, Nostro Signore riversa dal suo Cuore glorioso e trafitto le forti grazie della sua vittoria sul peccato e sulla morte per rafforzarci a essere discepoli buoni, fedeli e generosi. Durante la Settimana Santa e il periodo pasquale, eleviamo al Sacro Cuore di Gesù, soprattutto attraverso il Sacrificio Eucaristico, le sofferenze del Suo Corpo Mistico, la Chiesa, che sta attraversando un periodo di confusione e di errore dilaganti, i cui frutti sono la divisione, l?apostasia e lo scisma.
Ricordiamoci sempre, soprattutto quando la sofferenza che sopportiamo sembra troppo grande da sopportare, che non siamo soli, che Cristo è vivo in noi, che la grazia divina ? santificante e attuale ? è all?opera in noi.
Ricordiamo sempre le parole di Nostro Signore alla sua Vergine Madre e a San Giovanni Apostolo ed Evangelista, con cui ci troviamo misticamente ai piedi della croce: ?Donna, ecco tuo figlio? Ecco tua madre? (Gv 19, 26-27).
La Madre di Dio è la Madre della Grazia divina ed è, in modo particolare, la Madre dei sacerdoti che, nel suo Figlio divino, portano innumerevoli grazie a molte anime.
La Vergine Madre di Nostro Signore è sempre al nostro fianco, anche quando ci istruisce amorevolmente: ?Fate quello che vi dirà? (Gv 2, 5).
Uniti nel cuore con il Sacro Cuore di Gesù, attraverso il Cuore Immacolato di Maria, godiamo anche della comunione di tutti i santi che non mancheranno mai di assisterci, se solo invochiamo la loro intercessione. Nei momenti bui, non dimentichiamo la realtà e l?esortazione divinamente pronunciata nella Lettera agli Ebrei: ?Poiché dunque siamo circondati da una così grande nube di testimoni, deponiamo anche noi ogni peso e il peccato che ci stringe tanto, e corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta davanti, guardando a Gesù, pioniere e perfezionatore della nostra fede, il quale per la gioia che gli è stata posta davanti ha sopportato la croce, disprezzando l?onta, e siede alla destra del trono di Dio? (Eb 12, 1-2).
Per concludere, vi assicuro la mia unione con voi e le mie preghiere quotidiane per voi. Come i discepoli sulla strada di Emmaus, siamo stati scoraggiati per un certo tempo davanti al Mistero dell?Iniquità, ma ora, con gli occhi fissi su Nostro Signore Risorto e sul Suo insegnamento immutabile, che i nostri cuori siano rinnovati in ardore dalla Sua grazia (Lc 24, 32).
Vi esorto a essere vicini a Nostro Signore che ci ha scelti per essere suoi fratelli nel Sacerdozio e ad essere vicini gli uni agli altri nell?amore puro e disinteressato per la Chiesa, Suo Corpo Mistico, e nella sofferenza offerta per amore Suo e dei nostri fratelli e sorelle per i quali siamo stati ordinati come veri pastori.
Con il più profondo affetto paterno, imparto a voi e al gregge di Nostro Signore affidato alle vostre cure sacerdotali la mia benedizione.
Raymond Leo Cardinale Burke
Roma
Da: [https:]]
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]]>Lo ha fatto nel corso del talk show «The View», spronata dalla conduttrice Joy Behar, che le ha chiesto cos?altro i pro-choice possano fare, oltre a marciare ed a protestare, per far sentire la propria voce: «Assassinare» è stata l?incredibile risposta di Jane Fonda, ribadita di fronte alla richiesta di ripetere quanto detto, giuntale da un?altra ospite della trasmissione, l?attrice Lely Tomlin. «Omicidio», ha ribadito.
Poi la conduttrice ha ?derubricato? il tutto, facendo passare l?assurda esternazione come una semplice battuta, un banalissimo scherzo, ma il triste siparietto non è stato per nulla gradito sui social, dove sono immediatamente piovute critiche e commenti assolutamente contrari.
Secondo il conservatore Rogan O?Handley, ex-avvocato di Hollywood e commentatore, la dichiarazione di Jane Fonda, peraltro ripetuta per ben due volte, rappresenterebbe un «incitamento criminale alla violenza». La deputata Anna Paulina Luna, repubblicana, ha chiesto all?attrice ed alla trasmissione, che l?ha ospitata, una «pubblica ritrattazione». Dopo il clamore suscitato dalle sue parole, Jane Fonda, evidentemente fuori tempo massimo, ha rilasciato una dichiarazione a Fox News, avallando l?ipotesi dello «scherzo», davvero di pessimo gusto ed in ogni caso inaccettabile: «Il mio linguaggio del corpo ed il mio tono hanno reso chiaro come stessi usando un?iperbole». Evidentemente no, viste le numerose reazioni provocate.
Chi decisamente, nel corso di un?altra trasmissione, il Late Show con Stephen Colbert, non è ricorso ad iperboli è stato il vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, democratica, che ha definito senza mezzi termini «disumane» e «irresponsabili» le leggi, mirate a limitare l?accesso all?aborto, precisando peraltro come, a suo giudizio, i bambini non nati non siano ancora esseri umani. Altro che fake news!
Non da meno, nel solito concerto di voci unilaterali, ha voluto essere l?Onu, che, in occasione della riunione della Commissione sullo Status delle Donne, ha dichiarato di sposare «inclusività» e «diversità» per tutti, tranne che per le organizzazioni pro-life e pro-family, le cui prospettive sarebbero «dannose e discriminatorie»: ferocemente anticattoliche sono state pertanto le dichiarazioni emerse contro l?osservatore della Santa Sede presso le Nazioni Unite, mentre la Chiesa è stata accusata di voler «minacciare i diritti umani» per il fatto di non volere il sacerdozio femminile o di ritenere i sessi complementari. Violentemente criticati dal solito coro progressista i pochissimi eventi a favore della vita che l?Onu ha consentito di organizzare.
Non poteva mancare in questo tristissimo coretto internazionale anche la voce della Commissione europea, che, certo, ha ribadito di non poter fare alcunché contro la condanna inflitta in Polonia a Justyna Wydrzynska, che tre anni fa ha aiutato un?altra donna ad abortire, dandole le proprie pillole. La Commissione ha precisato di non avere competenze in materia, spettando ai singoli Stati membri l?ambito legislativo in tema di aborto, però il portavoce della Commissione per la Giustizia europea, Christian Wigand, non si è esentato dall?assicurare comunque lo sforzo dell?Unione europea nel difendere i cosiddetti ?diritti delle donne?.
Sconcerta e fa davvero riflettere la violenza non più solo verbale dei fautori dell?aborto, aggrappatisi alle proprie poltrone nelle sedi istituzionali, sempre più consci di non godere dello stesso consenso popolare riscosso negli anni della contestazione, nel Sessantotto e nell?immediato post-Sessantotto.
Oggi tra la gente c?è meno ideologia e più ideale, meno slogan e più cuore, meno rivoluzione e più buon senso. Ed è questo a scatenare la virulenta reazione dei palazzi dorati, ove sono ormai rimaste arroccate le forze contrarie alla vita ed alla famiglia.
Per questo la Buona Battaglia non si può fermare. Non ora. I fatti hanno dimostrato come l?aborto si possa eliminare. In tanti Paesi è già successo. Perché non qui?
Maurizio Faverzani, per [https:]]
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]]>È indubbio che i sulpiziani, pur non avendo la direzione di tutti i seminarî di Francia, hanno influito notevolmente sullo spirito del clero francese. Nel 1903 già 24 diocesi avevano seminarî diretti dai preti di S. Sulpizio. Nel 1906 per la legge di separazione essi venivano sloggiati dal seminario di Parigi, ma s?ingigantiva la loro attività negli Stati Uniti; al ricordato seminario di Baltimora e a quello di Boston (1848 e 1884), all?universitario di Washington (1889) e a quello di New York (1896), si aggiungeva il gran seminario di San Francisco (1907). In anni recenti, sacerdoti sulpiziani sono stati mandati nell?Indocina, nella Cina e nel Giappone per fondarvi seminarî indigeni.
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