"In un’epoca di trapasso culturale la Chiesa nel settore educativo avverte con preoccupazione l’urgente necessità di superare il dramma di una profonda rottura tra Vangelo e cultura, che sottovaluta ed emargina il messaggio salvifico di Cristo.

Nell’Allocuzione pronunciata dinanzi ai membri dell’UNESCO (2/6/1980) ebbi occasione di affermare: ‘non c’é dubbio che il fatto culturale primo e fondamentale é l’uomo spiritualmente maturo, cioé l’uomo pienamente educato, l’uomo capace di educare se stesso e di educare gli altri’; e notavo una certa tendenza a ‘uno spostamento unilaterale verso l’istruzione’ con conseguenti manipolazioni che possono provocare ‘una vera alienazione dell’educazione’.

Ricordavo, quindi, che ‘il compito primario ed essenziale della cultura in generale ed anche di ogni cultura, é l’educazione.

Questa consiste nel fatto che l’uomo diventi sempre più uomo, che possa ‘essere‘ di più e non solamente che possa ‘avere’ di più, e che, di conseguenza, attraverso tutto ciò che egli ‘ha’, tutto ciò che egli ‘possiede’, sappia sempre più pienamente ‘essere’ uomo"

(Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Iuvenum patris, nel centenario della morte di san Giovanni Bosco, 31/1/88)