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Benedetto XV
Certiores quotidie

Lettera

Al Cardinale Giacomo Gibbons, Arcivescovo di Baltimora.

Diletto Figlio Nostro, salute e Apostolica Benedizione.

Ogni giorno Ci sentiamo più rassicurati sulla sorte di coloro ai quali soprattutto i cattolici degli Stati Uniti d’America, guidati dal venerabile Episcopato e assecondando i Nostri voti, cercano di procurare sollievo mitigando il dolore e il danno che ancora opprimono tanti fratelli della Nazione Messicana in seguito alle lotte civili che straziano quel Paese cattolico.

Inoltre sappiamo che questa fraterna carità si è rivelata efficace e copiosa con il sussidio dei giornali, dei convegni, delle sottoscrizioni e di azioni benefiche di ogni genere; sollecitati da questo spirito di carità sono stati tanti coloro che, sia per ragguardevole condizione civile, sia per censo, sia soprattutto per nobiltà d’animo e per sensibilità intellettuale hanno potuto recare soccorso, in qualunque modo, ad una causa d’estrema importanza.

Perciò è accaduto che pastori di anime assai meritevoli, sacerdoti e monaci di entrambi i sessi, profughi dalla patria, hanno potuto giovarsi di un rifugio sicuro e di umane attenzioni; è accaduto che (cosa a Noi sommamente gradita) nei seminari siano stati accolti poveri giovani messicani da educare alla speranza del sacerdozio. E così cominciarono a manifestarsi in queste regioni, da parte di tutti, quell’amore, quella cura e quella protezione degli esuli che saranno annoverati tra i più splendidi fasti della cristianità e della civiltà d’America.

Tra i molti che si dedicarono a questa opera pia, giova qui segnalare, oltre a te, diletto Figlio Nostro, e i due Padri Cardinali che eccellono con te per lo stesso merito di generosità, i venerabili Fratelli Arcivescovi di Chicago e di New Orleans insieme con i Vescovi di Springfield, Matanzas, Toledo, San Cristóbal de Habana e di Sant’Antonio, già lodato da Noi, nonché i diletti figli sac. Francesco C. Kelley, presidente della "Catholic Church Extension Society ", e il religioso gesuita Recaredo Tierney, direttore del giornale " The American Press ".

Mentre a tutti costoro e ad altri ancora indirizziamo un attestato di lode e d’incoraggiamento, Ci arride la speranza che essi e quanti cristiani operano con Noi " con grande cuore e grande animo " proseguano efficacemente la salutare attività, e la incoraggino fino a quando (e confidiamo che ciò accada al più presto) l’ordine civile e la libertà cristiana saranno ripristinati nella dilettissima Repubblica Messicana.

Auspice frattanto dei beni celesti e quale testimonianza della Nostra benevolenza, a te, diletto Figlio Nostro, e a tutta la tua Archidiocesi impartiamo con grande affetto, nel nome del Signore, l’Apostolica Benedizione.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 17 marzo 1915, nel primo anno del Nostro Pontificato.


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