Memento verba impiorum:
Che cos'è la "Educazione permanente"?
"Una pratica che consiste
nel trasformare la vita intera di una società, di una comunità, di una collettività
situata e datata, in coscienza lucida e azione trasformante"
(Antonio Silva, Sull'educazione permanente, in
Cuadernos de Pedagogìa, n.° 40, aprile 1978)
Perché l'impegno a favore del "diritto allo studio"?
"La crescita di una
scolarità di massa é stata uno dei fattori che in questi anni più hanno modificato il
volto della nostra società (...) ha infatti creato (...) anche a livelli di scuola
secondaria e superiore, una situazione in cui i giovani e gli studenti sono divenuti -
anche nei piccoli centri e nei villaggi - attivi portatori di un modo nuovo di intendere
la famiglia e la società"
(Giuseppe Chiarante, in La democrazia nella
scuola, Ed. Riuniti, Roma, 1974).
Che cos'è la "uguaglianza di opportunità"?
"La democratizzazione
dell'educazione non é possibile che a condizione di liberarsi dei dogmi della pedagogia
tradizionale, di istituire un dialogo libero e permanente nell'atto educativo, che si
generi un processo personale di presa di coscienza esistenziale, ed orienti,
semplicemente, in ogni occasione il discente verso l'autodidattica, in modo che quanto
viene insegnato si trasformi da oggetto in soggetto. L'educazione é tanto più
democratica quanto più riveste il carattere di una ascesa liberamente investigata, di una
conquista, di una creazione, invece di essere (...) una cosa data o inculcata" (...)
"Gli obiettivi dell'educazione non possono essere dedotti da principi cosmici, e non
costituiscono affatto un insieme di valori assoluti". Occorre andare verso un
umanesimo scientifico, "un umanesimo reale, nel senso che l'umanesimo scientifico
rifiuta ogni idea preconcetta, soggettiva, astratta dell'uomo"
(Edgar Faure e altri, Rapporto sulle strategie
dell'educazione, trad. it. Armando, Roma, 1972).